Repubblica Centrafricana: Quando i giovani vengono sacrificati sull‘altare degli interessi minerari

08/09/2025 articolo tradotto da Diaspora-Sango

La tragedia di Ndassima è l‘ennesimo esempio del totale disprezzo che grava sui giovani centrafricani. Dieci giovani cercatori d‘oro hanno appena pagato con la vita la sete di dominio e arricchimento dei mercenari russi del Gruppo Wagner, con la silenziosa complicità delle autorità nazionali.

A 63 chilometri da Bambari, in questo sito minerario trasformato in una zona senza legge, giovani disoccupati, abbandonati alla povertà, cercavano semplicemente di sopravvivere recuperando i residui d‘oro lasciati dalle macchine minerarie. Ma la loro ricerca di pane e dignità si è conclusa sotto i proiettili di uomini armati. Non hanno esitato a sparare senza preavviso, a braccarli nella foresta, poi a torturare a morte due prigionieri, prima di consegnarli in un ospedale come comuni "ladri d‘oro".

Come possiamo accettare che gli stranieri dettino la loro legge e massacrino impunemente i centrafricani sul loro stesso suolo? Come possiamo spiegare il silenzio complice dei leader politici, che sono i veri garanti della protezione dei cittadini? Il loro silenzio non è altro che un‘abdicazione di fronte ai ripetuti crimini della Wagner, un‘abdicazione che costa la vita ai nostri giovani.

Ogni morte di Ndassima ci ricorda un‘amara verità: nella Repubblica Centrafricana, l‘oro avvantaggia altri, ma il sangue e le lacrime rimangono il prezzo pagato dal nostro popolo. I giovani, privati di un futuro, hanno solo le loro braccia e il coraggio di sperare nella sopravvivenza. Ma anche questo diritto fondamentale viene loro strappato dai proiettili stranieri.

La storia ricorderà questi crimini. La storia ricorderà anche coloro che, con il loro silenzio o la loro complicità, hanno permesso che la terra centrafricana fosse ricoperta di cadaveri per proteggere interessi che non sono quelli del popolo.