Si svolgerà mercoledì 6 dicembre 2024, a Pistoia, la XII edizione del Premio Nazionale Antonino Caponnetto per la Cultura della Legalità.

Il Premio è stato istituito il 6 dicembre 2011 e quest’anno è organizzato dalla Fondazione Un Raggio di Luce ETS, dal Centro di Documentazione e di Progetto “Don Lorenzo Milani” di Pistoia.

L’evento inizierà la mattina alle ore 9.00 presso il Piccolo Teatro Mauro Bolognini con gli studenti e gli insegnanti delle scuole superiori della Provincia di Pistoia che avranno la possibilità di incontrare i vincitori del Premio e di assistere all’intervento di Luigi Boccia, Sostituto Procuratore presso il Tribunale Ordinario di Pistoia e allo spettacolo teatrale “Denuncio Tutti. Lea Garofalo” della Compagnia Penta Teatro APS, scritto da Giovanni Gentile e interpretato dalla giovane attrice pistoiese Gaia Perretta.

L’incontro sarà moderato dal giornalista Pino Ciociola.

La giornata proseguirà nel pomeriggio, a partire dalle 17.30, con la cerimonia ufficiale di premiazione nella Sala Maggiore del Palazzo Comunale. Tra le autorità presenti ci saranno l’Assessore alla Legalità della Regione Toscana Stefano Ciuoffo, il Presidente della Provincia di Pistoia Luca Marmo e il Sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, che apriranno la cerimonia con i saluti istituzionali.

Il Premio Nazionale Antonino Caponnetto vuole rappresentare un gesto di gratitudine per tutti coloro che si sono contraddistinti per il loro impegno sociale e civile portando avanti azioni significative contro ogni forma di potere mafioso, d’ingiustizia e di violenza, favorendo la cultura della legalità. I vincitori di questa edizione sono:

Anna Sergi: di origini calabresi, professoressa ordinaria di Criminologia all’Università dell’Essex. Le sue ricerche si focalizzano sullo studio della criminalità organizzata e della giustizia penale comparata, con particolare attenzione all’analisi delle mafie italiane localizzate sia nel nostro Paese che all‘estero e alle strategie di contrasto alla criminalità organizzata.Nel 2023 le viene conferito dalla Società Europea di Criminologia (Esc) il Premio “Early Career Esc”, un riconoscimento al suo inesauribile impegno nel lavoro di studio e ricerca per far conoscere e comprendere in “maniera critica, la sua Calabria”. Una conoscenza critica che non smette di promuovere anche attraverso la sua attività di analista e scrittrice per la rivista “La Via Libera”, fondata dal Gruppo Abele e Associazione Libera e la partecipazione a numerosi incontri con gli studenti delle scuole superiori.

Tiberio Bentivoglio: imprenditore di Reggio Calabria e testimone di giustizia che dal 1992 si è sempre opposto alle organizzazioni mafiose per difendere la sua azienda, una sanitaria a Reggio Calabria e, come racconta in un libro, la sua “dignità e libertà”. Bentivoglio subisce numerose intimidazioni: dai furti agli ordigni esplosivi fino a quando, nel 2005, la sua attività commerciale viene data alle fiamme. Il 9 febbraio 2011 è vittima di un tentativo di omicidio da cui esce incolume per miracolo, nonostante alcune gravi conseguenze fisiche. Da quel giorno vive sotto scorta. In tutti questi anni Bentivoglio non ha mai smesso di lottare e, forte del potere della parola, della denuncia e della testimonianza, racconta la sua storia agli studenti di tutta Italia.

Enrico Calamai: diplomatico italiano che nel corso della sua carriera si è distinto per ben due volte mettendo in salvo centinaia di persone. La prima volta nel 1973, in Cile, dove viene chiamato per gestire la complicata situazione che si era creata nella sede diplomatica italiana, a seguito del golpe del generale Pinochet. L’Italia non aveva riconosciuto il nuovo governo, richiamando l’ambasciatore e 412 persone, di cui 50 bambini, si erano rifugiati nell’ambasciata alla ricerca di un salvacondotto. Calamai riesce a raggiungere una soluzione di compromesso grazie alla quale tutti i rifugiati vengono forniti di un passaporto e riescono a lasciare il Paese. Purtroppo, la storia si ripete: nel 1976 Calamai si trova presso il Consolato italiano in Argentina durante il colpo di stato del generale Jorge Videla. In quel delicato momento storico Enrico Calamai riesce di nuovo a mettere in salvo centinaia di persone, circa 300, senza far distinzione fra connazionali e stranieri.

<< Quest’anno il Premio Caponnetto va a persone che, pur nella diversità delle azioni da loro intraprese, costituiscono un esempio di come si possano difendere i valori di legalità e giustizia anche nelle situazioni più complesse e pericolose. Certo, alcuni di loro hanno rischiato la propria vita e quella dei loro cari, ma non si sono tirati indietro e ci hanno dato una grande lezione di dignità e libertà, valori che sempre di più oggi trovano grande difficoltà ad affermarsi. Sentiamo il dovere quindi ringraziare i tre vincitori perché hanno agito non solo per loro stessi ma anche per tutti noi. >>afferma Paolo Carrara, presidente della Fondazione Un Raggio di Luce ETS.

<< Il Premio “Antonino Caponnetto per la cultura della legalità” 2024 ripropone anche con i designati di quest’anno i valori fondanti che hanno ispirato l’opera infaticabile del Giudice. Infatti, Anna Sergi, Tiberio Bentivoglio ed Enrico Calamai si sono distinti per aver saputo unire costantemente nella loro vita l’impegno per la legalità e la giustizia insieme al coraggio etico e alla dimensione conoscitiva e educativa. Pur nelle differenti personalità ed esperienze e in contesti diversi, hanno condiviso con fermezza il rifiuto dell’indifferenza e l’assunzione di responsabilità, che sono alla base della crescita della società e in particolare delle giovani generazioni, come insegnò Antonino Caponnetto.>> dichiara Mauro Matteucci, referente del Centro di Documentazione e di Progetto “Don Lorenzo Milani” di Pistoia.

<>sottolinea Alessandra Pastore, Referente Coordinamento di Pistoia di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”.

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