Il Natale è un risveglio: anche in questo anno particolare l’arrivo delle feste ci chiede di fermarci a riflettere, liberandoci dalla fretta e dalle preoccupazioni. Così, quando ci facciamo il dono immenso di abitare il presente, quando il nostro respiro si fa calmo, nella nostra mente si possono affacciare domande importanti che ci aiutano a connetterci con la parte più sincera di noi stessi. Ma per rispondere non possiamo che partire da un’altra domanda: “Cosa mi ha portato fin qua?”. Per quello che ci riguarda la domanda che ci poniamo è: “Da dove nasce il nostro impegno comune per i bambini, le donne e gli uomini più bisognosi in Italia e nel mondo?”

Il nostro impegno per le vite più fragili viene dal fatto che tutti gli uomini, nel profondo del loro animo, custodiscono un “grande cuore” e il germe della solidarietà. C’è chi lo coltiva e chi un po‘ meno. Coltivarlo non è un vanto o una medaglia: è un modo di vivere ogni giorno le cose semplici come i fatti più straordinari della vita. È un modo di stare accanto all’altro, che sia vicino o lontano. Questo significa soprattutto fare della solidarietà e dell’altruismo il senso della nostra vita. Abbracciandoci tutti, per lo meno virtualmente, e stando vicini l’un l’altro, nei limiti che questa pandemia ci sta imponendo.

Quest’anno è stato davvero diverso dagli altri. Come sapete nei Paesi in cui siamo presenti la situazione non è semplice e facciamo il possibile per non lasciare solo nessuno, perché fa male anche solo immaginare cosa abbia significato questa emergenza per una famiglia senza una casa, per quei bambini che vivono in strada, per chi è lontano da ogni centro sanitario. Noi rifiutiamo di chiuderci di fronte a una religione diversa, a un ceto sociale che non è il nostro, a una cultura che non conosciamo e siamo pronti a condividere e agire insieme, proprio come dal 2004 facciamo ogni giorno. Nelle differenze vediamo ricchezza e vitalità ed è proprio questo che ci permette di rafforzare la convinzione che assieme si possono affrontare anche gli ostacoli più difficili.

Alla base del nostro impegno per le persone più bisognose c’è questo desiderio forte di solidarietà. Ed è proprio questo nostro e vostro “grande cuore” che ci dice chi siamo, che strada stiamo percorrendo e perché tutti insieme, ognuno a suo modo, ci stiamo spendendo per la salute, la dignità, l’educazione e la protezione dei bambini, delle donne e degli uomini più in difficoltà. Siamo uniti dagli stessi ideali e stiamo percorrendo la stessa strada. Stiamo seguendo le tracce dell’amore e della solidarietà e su quelle stesse tracce continueremo insieme a procedere anche in questa situazione di pandemia. Sappiamo riconoscere dove si soffre la fame e la sete, dove le ingiustizie sono all’ordine del giorno, dove manca un sistema sanitario adeguato. Tutto ciò rende dura la sopravvivenza in alcuni Paesi del mondo ma, insieme a voi, anziché rifiutare tutto ciò, abbiamo la forza e l’amore per denunciarlo ed affrontarlo. La “pesantezza” del momento non rende impossibili le nostre decisioni e azioni nei confronti del prossimo più bisognoso.

Forti di queste convinzioni, non ci arrendiamo e continuiamo ogni giorno, a partire dal luogo in cui siamo, a realizzare qualcosa di importante, proprio come abbiamo fatto insieme a voi durante la prima quarantena e come continueremo a fare anche nel futuro. La nostra strada è piena di ostacoli ma siamo certi che tutto andrà bene, perché quello che stiamo facendo, grazie ad ognuno di voi, è un gesto di amore che porta sollievo e gioia. Sono certo che condividete le mie parole nei vostri cuori e nei vostri pensieri perché lo dimostrate ogni giorno attraverso i meravigliosi piccoli gesti di umanità, di vicinanza e di solidarietà che riempiono di gioia le vostre vite e quelle degli altri.

Grazie infinite per esserci stati accanto, quest’anno più che mai.

Se siamo dove il bisogno c’è è perché voi ce lo permettete.

Buon Natale e Buone Feste a tutti voi!

Paolo Carrara

Presidente