Quando Irene, Ina e Marianna Napoli sono venute a Pistoia per ritirare il Premio Nazionale Antonino Caponnetto per la cultura della legalità hanno lasciato il segno. Condividiamo con tutti voi il racconto di Caterina di Fondazione Un Raggio di Luce Onlus che in questi mesi ha creato un forte legame con le sorelle ed è andata a Mezzojuso (PA) per sostenerle concretamente nella loro lotta quotidiana.

"Sono stata ospite della famiglia Napoli, a Mezzojuso, e per cinque giorni ho vissuto un pezzo della loro vita come fossi una quarta sorella, perché così sono loro e credo anche tutti i siciliani belli.

La mia giornata a Godrano (PA), dove le sorelle Napoli lottano da anni contro la mafia dei pascoli, è iniziata con l’arrivo a Mezzojuso di Paolo, l’operaio mandato da Libera Terra che ormai da un anno lavora con Irene.  Paolo sul trattore si è avviato verso la “campagna” (siamo a 1000 metri!!), noi sulla Jeep carica dell’attrezzatura per il diserbo portata da Paolo, siamo andate alla vicina stazione dei Carabinieri dove ci aspettavano i tecnici  mandati gratuitamente dall’Ente Sviluppo Agricolo della Regione Sicilia – E.S.A,  per riguardare e aggiustare alcuni macchinari agricoli di Irene e aiutarla con lo sfalcio intorno al caseggiato e all’aia. Abbiamo caricato sul camion dell’E.S.A anche due cancelli che i carabinieri hanno trovato per sistemare le nuove recinzioni e ci siamo arrampicati tutti verso la campagna.

Prima di entrare nella proprietà delle sorelle Napoli troviamo la famosa sbarra, con il lucchetto che per tante volte hanno trovato bloccato dal fil di ferro e che altrettante volte hanno forzato o sostituito per entrare a “casa loro”. Poi la strada si arrampica tra sassi e ginestre, finalmente scollina e arriviamo in paradiso: a destra il verde brillante del grano cresciuto, al centro un boschetto di abeti e castagni con la casa e le rimesse e a sinistra la sulla (il foraggio) fiorita mista all’avena selvatica. Mentre il trattore percorre le colline di grano io e Irene andiamo al laghetto naturale, sugli argini la Guardia Forestale sta innalzando la nuova recinzione con pali in legno e rete spessa, piano piano saranno ricostruiti i vecchi recinti divelti dal passaggio degli animali. Poi ci chiniamo al bordo del campo a fotografare le prime spighe appena nate, finalmente dopo tanti anni di lotte e di raccolti mancati."